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Passavia

La diocesi di Passau era la più grande del Sacro Romano Impero della Nazione Germanica. Si estendeva fino al confine ungherese: vi erano comprese anche la città di Vienna e le attuali diocesi di St. Pölten e di Linz. Al patrono di Passau, S. Stefano, è anche dedicato il duomo di Vienna, lo Stephansdom.

Xilografia a doppia pagina dalla Cronaca Universale di Schede

Passavia nell'anno 1493, xilografia a doppia pagina dalla Cronaca Universale di Schedel, fogli 199v/200r

Grazie alla sua favorevole posizione su tre fiumi, Passavia diventò una fiorente città dedita al commercio, che restò indenne durante la guerra dei Trent'anni (1618-1648). Ma successivamente sopraggiunse la catastrofe: nel 1662 si scatenò un incendio che ridusse in cenere all'incirca 900 edifici, fra cui il duomo di S. Stefano fondato nell'anno 740, la residenza vescovile, il municipio, il collegio dei Gesuiti e il monastero di Niedernburg.

Per la ricostruzione i principi vescovi Wenzeslaus von Thun e Sebastian von Pötting chiamarono artisti provenienti prevalentemente dalla Val d'Intelvi e dal Ticino, che avevano già lavorato a Vienna e a Praga e che portarono con sé le loro ben collaudate squadre di muratori e scalpellini.

PVeduta del centro storico di Passau sul Danubio

Veduta del centro storico di Passau sul Danubio dal ponte Schanzlbrücke

Con il nuovo duomo si realizzò la più importante chiesa barocca di stile italiano in terra tedesca, la cui decorazione interna sarebbe diventata un modello per numerose chiese tra le Alpi e il Danubio.

Il duomo di S. Stefano a Passavia

Il duomo di S. Stefano a Passavia, costruito da Carlo Lurago dal 1668

Stucchi di Giovanni Battista Carloni 1677-1683

Duomo di S. Stefano
a Passavia,
stucchi di
Giovanni Battista Carloni
1677-1683,
affreschi
di Carpoforo Tencalla
1679-1684

Anche gli edifici del centro cittadino furono ricostruiti: tutto attorno alla piazza Residenzplatz, il collegio dei Gesuiti, la chiesa dei Gesuiti dedicata a S. Michele, la chiesa parrocchiale di S. Paolo e numerose altre costruzioni, che ancora oggi danno alla città un tocco italiano.

A Passavia lavorarono gli artisti delle seguenti famiglie:


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© U. Stevens 2015
Traduzione dal tedesco di M.F. Nicoletti

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